Guida sicura e rinnova la patente senza problemi

disturbi del sonno non solo si ripercuotono negativamente sulla salute e sulla qualità della vita di chi ne soffre, ma aumentano anche i rischi sulle strade.

Infatti, secondo gli esperti, quasi il 22% degli incidenti stradali è causato da un’eccessiva sonnolenza diurna, spesso causata proprio da disturbi del sonno.

A questo proposito nel 2014 l’Unione Europea ha emanato la Direttiva 2014/85/UE – recepita in Italia col Decreto del 22 dicembre 2015 – che stabilisce i requisiti necessari per il conseguimento e il rinnovo della patente di guida per chi è affetto (o si pensa che possa essere affetto) dalla sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS).

Questa patologia provoca infatti una forte sonnolenza diurna (causa dei ben noti “colpi di sonno”), che, secondo le stime degli esperti, aumenta fino a 7 volte il rischio di incorrere in incidenti stradali.

Dal 2016, quindi, anche in Italia chi soffre di apnee notturne potrà ottenere o rinnovare la patente solo seguendo un iter ben preciso.

 Cosa fare per ottenere la patente se si soffre di apnee notturne?

Le ultime normative (Decreto 3 febbraio 2016 del Ministero della Salute) stabiliscono delle regole ben precise per ottenere la patente se si è affetti da apnee nel sonno, o se il medico sospetta che possiamo soffrirne.

Dal 2016, durante il controllo per il rilascio o il rinnovo della patente, il medico monocratico dovrà quindi verificare – tra le altre cose – anche l’eventuale presenza di apnee notturne:

  1. Le persone individuate dal medico monocratico come “soggetti con sospetta OSAS” (a seconda di alcuni indicatori specifici, come russamento forte, collo grosso, obesità, presenza di alcune patologie specifiche) dovranno sottoporsi ad un ulteriore accertamento.
  2. Ai “soggetti con sospetta OSAS” il medico monocratico somministrerà un questionario sulla sonnolenza diurna, per definire il grado di rischio per la circolazione stradale: per i soggetti individuati come ad alto rischio la decisione sull’idoneità alla guida verrà rimandata alla Commissione Medica Locale (CML).
  3. La Commissione effettuerà su questi soggetti un test specifico sui tempi di reazione, per valutare l’eventuale riduzione del livello di vigilanza, e deciderà se abilitare o meno il soggetto alla guida.

 

E se si sa già di soffrire di OSAS?

Secondo la legge, la patente potrà essere rilasciata anche alle persone affette da OSAS, solo a condizione che dimostrino di essere in cura e di avere un adeguato controllo dei sintomi, con relativo miglioramento della sonnolenza diurna. In caso contrario la patente non potrà essere rilasciata né rinnovata.

Chi soffre di OSAS si vedrà inoltre ridotta la validità della patente a tre anni (per i conducenti di veicoli di categorie A e B) o a un anno (per i conducenti di veicoli di categorie C e D), per favorire una vigilanza continua sul rispetto delle cure.

Questi nuovi provvedimenti si prefiggono lo scopo di garantire una maggiore sicurezza sulle strade, diminuendo le situazioni di rischio causate dall’eccessiva sonnolenza alla guida, tipica di chi soffre di OSAS e causa di quasi il 22% degli incidenti stradali.

La visita di uno specialista permetterà di individuare rapidamente se un guidatore – professionista o meno – presenta un disturbo del sonno o una latente sindrome delle apnee notturne, di cui soffrono senza saperlo milioni di italiani. Le terapie per combattere le apnee notturne sono molteplici e permettono ai pazienti di trarne un beneficio immediato, rendendo più sicura la loro guida e di gran lunga migliore la qualità della loro vita.

Come fare quindi per continuare ad avere la patente?

Secondo le ultime normative (Decreto 3 febbraio 2016 del Ministero della Salute), la patente può essere rilasciata alle persone affette da OSAS moderata o grave solamente se dimostrino un adeguato controllo dei sintomi, con relativo miglioramento della sonnolenza diurna.

Questo significa che, se si soffre si apnee notturne, durante la visita medica per il rilascio o il rinnovo della patente basterà mostrare al medico monocratico la documentazione medica che attesti di essere in cura per le apnee notturne e di non presentarne un’eccessiva sonnolenza diurna. Così – escluse situazioni particolari – non ci sarà bisogno di ulteriori accertamenti, né di recarsi dalla Commissione Medica Locale.

Sonno e patenti: il percorso del nostro Centro

Presso il nostro centro, il medico del sonno può effettuare in breve tempo uno studio del sonno (polisonnografia) per fare diagnosi di OSA.

A seguito della valutazione diagnostica, la collaborazione interdisciplinare tra il medico del sonno e l’odontoiatra competente in medicina del sonno individuerà il trattamento più idoneo per il singolo caso.

Esistono diverse opzioni di trattamento.

1) Il trattamento cognitivo-comportamentale che comprende la perdita di peso, il cambiamento della posizione in cui si dorme, il controllo dell’uso di alcool e farmaci miorilassanti etc.

2) La terapia “meccanica” che prevede l’utilizzo di ventilatori (CPAP) o apparecchi di avanzamento mandibolare (MAD). La CPAP e’ ancora il “gold-standard” per il trattamento delle OSA. E’ una terapia molto efficace ma ha una scarsa aderenza al trattamento. Molti pazienti non riescono a portare il ventilatore per tutta la notte e questo ne riduce l’efficacia. Una valida alternativa alla CPAP sono gli apparecchi di avanzamento mandibolare (MAD).

3) La terapia chirurgica comprende diversi interventi chirurgici che vanno dalla chirurgia dei tessuti molli (uvulopalatofaringoplastica, tonsillectomia, adenoidectomia, etc) alla chirugia ortognatica con avanzamento bimascellare.

Se la diagnosi ne dimostra l’idoneità, il paziente può iniziare un percorso terapeutico presso il nostro Centro con apparecchi di avanzamento mandibolare (MAD) Somnodent®.

Nel 2006 l’American Academy of Sleep Medicine ha cambiato le linee guida decretando l’affidabilità dei MAD dichiarandoli alternativi alla CPAP nel trattamento dei pazienti con russamento semplice e apnea lieve e/o moderata. Per i pazienti con apnea grave (AHI >30) è ancora indicata la CPAP come prima opzione di trattamento, ma i MAD rappresentano l’alternativa terapeutica alla CPAP, quando la terapia ventilatoria fallisca o non ottenga adeguata compliance o quando la terapia chirurgica non sia indicata o accettata dal paziente.

Attualmente in USA e in molti paesi nord europei i medici del sonno propongono i MAD come prima opzione di trattamento ai pazienti affetti da russamento e apnea lieve e/o moderata. Questo ha portato a un grande sviluppo della “Dental Sleep Medicine” (Odontoiatria del sonno) che può essere considerata una nuova branca dell’Odontoiatria.

Solo i dentisti certificati Somnodent e/o i dentisti competenti in medicina del sonno possono trattare i pazienti con un dispositivo Somnodent.

Prenota una visita presso il nostro Centro per scoprire se soffri di un disturbo del sonno e se sei un candidato alla confortevole terapia con l’apparecchio orale Somnodent.

Trovare una cura ai disturbi del sonno ti permetterà di migliorare la qualità della tua vita e di rendere più sicura la tua guida, senza rischiare di farsi sospendere la patente, condizione fondamentale soprattutto per autisti e autotrasportatori professionisti.